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rel
Utente assiduo
  

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Inserito il - 18/02/2009 : 21:51:16
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io come titolo ho optato per "vita morte e miracoli di un processo di testing". concordiamo un titolo decente magari... (qualcuno fa uno squillo a maggi?) thanks  |
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ilcamerlengo
Utente giovane

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Inserito il - 19/02/2009 : 17:17:48
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Gabri, sono stato ieri dal dott. Maggi (è disponibile all'inverosimile!!! davvero una grande persona :) ) e posso dirti che non richiede la tabella con il dettaglio di quello che abbiamo fatto volta per volta. Soltanto un calcolo complessivo delle ore per le varie attività: lezioni lab, ore di studio a casa e apprendimento (in ore) per ogni tool che abbiamo utilizzato (tabula, ea, statistica).
Le ore per te sono 34 (10 lezioni da 3 ore + una lezione da 4 ore).
Gli ultimi due capitoli si accorpano in uno solo dal titolo "Simulazione ed analisi dei dati". Qui dentro ci va tutto il materiale relativo all'esperimento (definizione, pianificazione, esecuzione, analisi ed interpretazione).
Le tavole di decisione vanno messe nel capitolo relativo al GQM.
Se ci sono altri dubbi, chiedete pure, ci sono stato ieri e gli ho chiesto tante cose. Magari faccio risparmiare tempo (a voi e al dott. Maggi).
Saluti. |
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Gabri
Moderatrice - Un'amica affezionata
   

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Inserito il - 19/02/2009 : 17:55:45
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grazie camer:) |
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lopos
Nuovo Utente
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Inserito il - 23/02/2009 : 18:15:55
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ragazzi sul serlab ad oggi non risulta ancora disponibile nemmeno uno dei tool da utilizzare per il caso di studio (EA, KUnit, MatrixJ)...
inoltre, anche recuperando in qualche modo una copia di EA, non viene fornito il profilo UML per SPEM da importare.
come risolvere?
edit: all'indirizzo http://www.sparxsystems.com.au/resources/developers/spem_profile.html si può scaricare uno profilo UML per SPEM in versione beta. E' questa la versione che va usata? |
Modificato da - lopos in data 23/02/2009 18:29:18 |
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Gabri
Moderatrice - Un'amica affezionata
   

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Inserito il - 23/02/2009 : 19:54:03
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hai ragione. probabilmente vista la mole di progetti che ha avuto da correggere si sarà dimenticato di inserire sul sito. ora gli mando una mail. cmq il tool è solo ENTERPRISE ARCHITECT 5.0 e serve il template FSP-SPEM per utilizzare la notazione grafica.
kunit e matrixj sono dei tool utilizzati nella descrizione del processo... non servono "fisicamente" devi solo dire che lo step ora non ricordo quale ha come tagged value di tipo "tool" il valore Kunit...
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Gabri
Moderatrice - Un'amica affezionata
   

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Inserito il - 23/02/2009 : 22:45:11
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ho parlato col dott. Maggi e mi ha spiegato che non erano stati messi i file per una questione di spazio sul portale, ma che entro domani i file saranno sulla piattaforma. |
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lopos
Nuovo Utente
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Inserito il - 24/02/2009 : 16:57:55
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ok grazie |
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Gabri
Moderatrice - Un'amica affezionata
   

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Inserito il - 24/02/2009 : 18:09:05
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sono sul portale alla voce Enterprise Architect  |
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lopos
Nuovo Utente
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Inserito il - 25/02/2009 : 18:19:09
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Ragazzi posto una mail che ho inviato al Dr. Maggi e relativa risposta: "Gentile Dr. Maggi, sono uno studente di Informatica Magistrale e avrei bisogno di porgerLe una paio di domande circa lo svolgimento del caso di studio di metodi sp. di produzione del sw. Premetto che sono uno studente lavoratore fuori sede, pertanto non ho avuto la possibilità di frequentare i laboratori però ho cercato di acquisire più informazioni possibile tenendomi in contatto con i miei compagni di corso. Le mie perplessità riguardano innanzitutto lo svolgimento con EA dell'esercizio "Coreografia di un processo di testing."; da quanto ho capito si articola in quattro step che si differenziano tra loro solo per via del crescente grado di granularità che ognuno deve avere, però non mi è molto chiaro se, nel modellare con EA il processo vero e proprio (e quindi le fasi di cui è composto) bisogna prendere spunto da materiale fornito durante il laboratorio (e non presente sulla piattaforma di e-learning) oppure se è necessario simularlo e quindi "inventare" personalmente il processo così come lo immaginiamo noi. Glielo domando perchè nelle slide "Coreografia di un processo di testing" si fa riferimento a una serie di manufatti in input (Modello delle classi, Specifiche delle classi, Diagramma dei casi d’uso, Descrizione dei casi d’uso, ecc..) ma non è spiegato se di questi manufatti bisogna solo supporre l'esistenza (e quindi "usarli" nel processo come se si disponesse effettivamente di questi) oppure redigerli da zero. La seconda domanda è simile alla prima e riguarda la tecnica di CROSS REFERENCE CLASS VS CLASS menzionata nell'esercizio ma non spiegata nella sostanza in nessuna delle slide presenti sulla piattaforma, per cui quello che mi chiedo è: come si può simulare l'utiizzo di tale tecnica e dare un'interpretazione circa l'impatto che può avere sul processo senza averla applicata nella pratica? Qualcosa mi sfugge e spero che Lei possa chiarire, tenendo in considerazione che, con il materiale presente sulla sola piattaforma è impossibile per gli studenti non frequentanti comprendere nei dettagli come svolgere il caso di studio."
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"Gli esercizi devono essere svolti così come è indicato nelle tracce degli esercizi e i ragazzi in aula lo hanno svolto così come potete fare voi a casa. L'esercizio sta proprio nel fatto che il processo deve essere modellato tenendo conto SOLO di quelle informazioni e quindi specificare un dettaglio solo quando i vincoli lo indicano. Nella slide 8 del file Coreografia_di_per_un_Processo_di_Testing.pdf è spiegato bel dettaglio cosa si intende per CROSS REFERENCE CLASS VS CLASS."
Personalmente trovo le risposte un po' fumose, non chiariscono neanche un po' i dubbi che avevo sollevato e inoltre, nella slide in questione, la tecnica della CROSS REFERENCE viene definita in 5 righe, di certo non sufficienti per comprendere come usarla passo passo da un punto di vista prettamente operativo. Voi ci avete capito qualcosa? Poi le tracce degli esercizi svolti in aula sarebbero quelle sotto la voce Esercitazioni immagino, ma più che esercitazioni sembrano esempi, buttati un po' qua e un po' là, senza un filo conduttore chiaro e comprensibile.
La sensazione, in tutta franchezza, è quella di essere abbandonati al proprio destino, ma chi ha avuto modo di lavorare ad altri casi di studio col serlab sa già di cosa sto parlando.
Saluti |
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Gabri
Moderatrice - Un'amica affezionata
   

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Inserito il - 25/02/2009 : 18:56:30
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prima di rispondere... vorrei sapere: hai chiesto al dott. Maggi se potevi postare qui la sua mail?
ok detto ciò vediamo se riesco a chiarirti un pò le idee. gli esercizi svolti in classe relativi alla parte di descrizione del processo sono quelli relativi al file: coreaografia di un processo di testing.
il dott. Maggi ti ha risposto dicendoti precisamente quello che devi fare, io immagino che tu non riesca ad afferrare cosa fare perchè forse tu pensi di dover simulare l'esecuzione del processo mentre tu la devi solo descriverla utilizzando quello che è scritto nelle specifiche. per capirci meglio: step 1: devi disegnare un'attività test e debugging con una serie di manufatti in input e outpt collegati, e un attore sviluppatore che è responsabile di tutta l'attività. quali manufatti inserire è specificato nella traccia. step 2: aumenta la granularità: nei vincoli si parla di diverse competenze per l'attore sviluppatore=> devi scomporre lo sviluppatore in 3 sottosviluppatori e a ciascuno dei quali devi associare un taggedvalue "competenza" con il valore di competenza relativo (es. competente nelle tecniche di test e debugging, competente nelle tecniche di pianificazione dei test, ecc....) devi inoltre scomporre l'attività elementare test e debugging e dettagliarla nelle attività semplici pianificazione, esecuzione e debugging specificando sempre manufatti in input e output mantenendo consistenza col livello più astratto di dettaglio devi assegnare la responsabilità di ciascuna azione all'attore opportuno mediante swimlane step 3: i vincoli in piu rispetto allo step precedente sono: - La tecnica della CROSS REFERENCE CLASS VS CLASS per la pianificazione del test di unità migliora l’efficienza e l’efficacia del processo di testing -La pianificazione del test di integrazione deve essere terminata entro il 31122008 cioè riportando le parole del prof: L'esercizio sta proprio nel fatto che il processo deve essere modellato tenendo conto SOLO di quelle informazioni e quindi specificare un dettaglio solo quando i vincoli lo indicano. qui di cosa si parla? si parla di pianificazione di test di unità e di integrazione? li devi inserire nella modellazione. come? 1) decomponendo il manufatto piano dei casi di test. 2) decomponendo l'attività pianificazione indicando i manufatti in input e output mantenendo consistenza con i livelli piu alti.
poi quali sono le altre informazioni aggiuntive fornite nei vincoli? scadenza e tecnica cross reference. sono degli attributi e li andrai a specificare mediante tagged values nelle relative componenti. specificare significa: crea il tagged values del tipo corretto: scadenza e poi un altro di tipo tecnologia e scrivi il valore rispettivamente: 31-12-2008 e "Class cross reference"
finito qui!! non devi sapere cosa fa la class cross...ecc...
poi nello step 4 si complicano un po le cose: i vincoli dettagliano l'attività pianificazione dei test di unità quindi devi specificare lo scenario procedurale (flow chart!!!!) seguendo le indicazioni dei vincoli: prima si crea la matrice di cross, poi si crea la lista delle classi, ecc... proprio come sta scritto nei vincoli. quindi il criterio per la descrizione del processo è: ogni volta che c'è scritta una cosa, devi spiegare come usarla nel processo. ad esempio dovrai dettagliare il manufatto piano dei casi di test in casi di test white e black box perchè nei vincoli si accenna a questi manufatti. ogni volta che c'è un attributo lo devi descrivere utilizzando i tagged values... ec... cmq c'è il file modellazione di un processo con fsp-spem in cui sono descritti tutti i tipi di oggetti da usare.
spero di essere stata chiara. se hai dei dubbi chiedi pure.
ciao, Gabri. |
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lopos
Nuovo Utente
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Inserito il - 25/02/2009 : 20:27:21
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Grazie mille Gabri, gentilissima come al solito. Domani mi rimetto sotto e ti faccio sapere.
Grazie ancora. |
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rel
Utente assiduo
  

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Inserito il - 26/02/2009 : 11:24:19
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cmq potete organizzarvi (nel senso di non andare uno alla volta) e andare da maggi a farvi spiegare qualcosa, lui è molto disponibile. perchè giustamente senza avere seguito diventa difficile mettere insieme i pezzi (dal momento che è poco chiaro anche a chi ha seguito :)) |
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Gabri
Moderatrice - Un'amica affezionata
   

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Inserito il - 26/02/2009 : 16:14:03
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ho un dubbio... nelle slide qualità dei processi e dei prodotti c'è a pagina 36 un paragrafo che si chiama Relazione tra Goal nel GQM e Descrizione del Processo di Sviluppo... non ho ben capito quando parla di descrizione del processo di sviluppo se parla ad esempio della descrizione come quella che abbiamo fatto noi con EA. e in quel caso, non riesco a capire che c'entra nella descrizione del processo il GQM. cioè vuole dire che quando descriviamo un processo dobbiamo tenere comunque presente gli step di definizione di un goal di qualità??
non l'ho capita proprio sta parte. qualcuno può aiutarmi... prima di Lunedi!!:| |
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lopos
Nuovo Utente
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Inserito il - 26/02/2009 : 18:02:02
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mmm gabri in effetti è un dubbio più che giustificato, non posso esserne sicuro naturalmente però così a logica ho l'impressione che non si riferisca alla modellazione (tipo la nostra con EA), forse sarebbe il caso di chiedere lumi a Maggi.
PS: le tue indicazioni sono state utilissime, finalmente si lavora spediti anche se ho un dubbio circa la decomposizione dell'attività di pianificazione dei test. Secondo voi i manufatti in input alle 2 sottoattività (cioè unità e integrazione) vanno divisi oppure sono i medesimi per entrambe? E vanno modellate come attività consecutive o parallele e quindi indipendenti?
bye |
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rel
Utente assiduo
  

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Inserito il - 26/02/2009 : 19:24:27
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vanno divisi anche i manufatti lopos! cioè "piano dei casi di test di unità" in input a "pianificazione casi test di unità" e allo stesso modo per quelli di integrazione. successivamente andranno divisi allo stesso modo anche i report in output..
gabri anch'io ho avuto lo stesso dubbio, non si capisce bene il significato di quella parte... |
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lopos
Nuovo Utente
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Inserito il - 26/02/2009 : 19:42:32
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Scusami rel ma i piani dei casi di test dovrebbero essere l'output della fase di pianificazione non l'input, sono anche manufatti di input ma lo sono rispetto alla fase di esecuzione. Il mio dubbio riguarda invece i manufatti di input alla fase di pianificazione (cioè specifica delle classi, diagrammi di sequenza, ecc ecc)... |
Modificato da - lopos in data 26/02/2009 19:42:59 |
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rel
Utente assiduo
  

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Inserito il - 26/02/2009 : 20:23:25
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ah avevo frainteso, allora no! non vanno ulteriormente suddivisi. ti dico esattamente come ce li ho io:
Gli input in comune alle due sotto-attività sono: Descrizione dei casi d'uso, Diagramma dei casi d'uso e Specifica delle classi. Sempre in input, Pianificazione dei test di unità ha in più Codice sorgente, mentre pianificazione dei test di integrazione ha Modello delle classi. Bye |
Modificato da - rel in data 26/02/2009 20:29:31 |
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ilcamerlengo
Utente giovane

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Inserito il - 27/02/2009 : 15:52:01
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Citazione: Messaggio inserito da Gabri
ho un dubbio... nelle slide qualità dei processi e dei prodotti c'è a pagina 36 un paragrafo che si chiama Relazione tra Goal nel GQM e Descrizione del Processo di Sviluppo... non ho ben capito quando parla di descrizione del processo di sviluppo se parla ad esempio della descrizione come quella che abbiamo fatto noi con EA. e in quel caso, non riesco a capire che c'entra nella descrizione del processo il GQM. cioè vuole dire che quando descriviamo un processo dobbiamo tenere comunque presente gli step di definizione di un goal di qualità??
non l'ho capita proprio sta parte. qualcuno può aiutarmi... prima di Lunedi!!:|
Forse è fuorviante il titolo: al posto di "Relazione" ci andrebbe un "Differenze".
A prescindere da questo, lo scopo di quelle slide è quello di ribadire che Goal e Descrizione del modello di processo sono aspetti diversi malgrado condividano gli stessi concetti.
I concetti condivisi sono quelli elencati nelle slide (37-41): Oggetto, Scopo, Prospettiva, Punto di vista e Contesto.
Non a caso, i concetti sono proprio quelli che caratterizzano un Goal nel modello GQM (ma anche in altri modelli).
A cambiare è l'approccio. Ad esempio:
PUNTO DI VISTA - GOAL GQM: è quello dell'interessato all'obiettivo di qualità da raggiungere; - MODELLO DI PROCESSO: i punti di vista si trasformano in ruoli, tutti rappresentati ed inseriti nel modello di processo disegnato.
Spero di essere stato chiaro. :) |
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lopos
Nuovo Utente
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Inserito il - 27/02/2009 : 18:35:30
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Gabri un parere, nella modellazione dello step 4, visto che la procedura riguardante la tecnica CROSS REFERENCE è bella lunga è consigliabile dividerla in vari scenari procedurali e associare ognuno di questi a uno step nell'activity diagram oppure sto sbagliando qualcosa io e bisogna usare un approccio differente?
Lo schema che ho seguito io è una del cosa del tipo:
Step1: Def. matrice di cross ---> tab scenario: PRODURRE (Matrice) USANDO (Modello classi)
Step2: Def. lista classi ---> tab scenario: PRODURRE (Lista classi) USANDO (Matrice)
Step3: Def. cammini ind. e classi di eq. ---> tab scenario: FOR EACH (Lista classi)i = IF (TIPO)==WHITEBOX ecc ecc ecc.. |
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Gabri
Moderatrice - Un'amica affezionata
   

Regione: Puglia
Prov.: Ba
Città: Trani
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Inserito il - 27/02/2009 : 18:41:11
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ok tanks:) ... em.... bugia... non ho capito:( cioè che c'è differenza ok. ma perchè?? cosa intende per descrizione dei processi? quello che abbiamo fatto noi con EA? quindi si sta parlando di GQM rivolto agli obiettivi di qualità per innnovare vs descrizione di un processo innovato?? :| mmmm che ci frega fare il confronto?? cioè se si confrontano hanno qualcosa a che spartire tra di loro?? cioè?? solo che riguardano entrambi i processi di sviluppo? help!!:|
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rappresentante corso di laurea in informatica MAGISTRALE rappresentante per la FACOLTA' di SCIENZE MM.FF.NN. lista LINK
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Modificato da - Gabri in data 27/02/2009 18:52:21 |
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