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PROFILO
Mancano nome e cognome nel profilo
Piccolo Cinema Onirico
Home page non impostata nel profilo
ò
Scritto il 11/09/2007


Amore amaro

accompagnatemi al treno.
con 0 Commenti
The end.
Scritto il 16/07/2007



con 8 Commenti
I Dolori del Giovane e^x - Parte Seconda
Scritto il 02/07/2007


Vorreti ricordare a tutti gli ascoltatori che in questo radio-blog è stata già presentata la prima parte di questo radio-dramma.

Ma passiamo senz'altro alla PARTE SECONDA.

Buon ascolto.
con 0 Commenti
Track #5
Scritto il 27/06/2007


Me-I (TV on the Radio)



con 4 Commenti
Dedica.
Scritto il 31/05/2007



con 0 Commenti
Men in d darc
Scritto il 24/04/2007


Ai lov Stambl-apon bicos it meic mi discavr fanni saits laic d follouing:


http://www.maninthedark.com/
con 0 Commenti
Track #4
Scritto il 26/03/2007


I'm doing fine (Day One)

Everyone has
their own centre to this universe
but it stops right there
And kids who try and see it all
writing graffiti on the wall
but it stops right there
And were all in the know
from one television show
but it stops right there
And take care of yourself
cause its all about ourselves
and it stops right there

I'm lost looking in a sea of faces everywhere
Now where did she go?
I need to find her quickly
to immerse my insecurity
I'm lonely amongst these people
And I need to feel love
and I need to feel part of something
Is that strange?
And why are they reluctant to talk
and why do they look alone when they walk?
I see a face but no names

But despite my confusion
I've come to the conclusion
that people
need people
it's something I forget
but I've come to accept
that people
need people

And I'm alright,
and I'm ok
I'm surviving well
without you
And what did you want
and what did you expect
Did you want me to still talk about you?

No, no way
I'm on my own now
and doing fine ( and doing fine )

And anyone can give
money to a good cause
but it stops right there
And anyone can sign
a petition to change the law
but it stops right there
And we can believe in socialism
or any theorism
but it stops right there
And take care of yourself
cause its all about yourself
and it stops right there
But I'm not part of this
I'm not seeing what theyre seeing
I'm staring at the ceiling to the world
to see what is lying
on the horizon
maybe I'll see you again someday girl

But despite my raw deal
I still feel
that people
need people
it's something we forget
but we must accept
that people
need people

And I'm alright
and Im ok
I'm surviving well without you
And what did you want
and what did you expect
did you want me to still talk about you?

No, no way
I'm on my own now
and doing fine

I'm doing fine
con 0 Commenti
B***t
Scritto il 12/03/2007


Avevo già pronta una lunghissima recensione che spiegava per filo e per segno quanto trovo abominevole (<--eufemismo) questo film.

Non la riporto sul blog perché ne ho trovata una in sintonia con la mia su uno dei miei siti musicali preferiti, SentireAscoltare.com, e scritta sicuramente meglio :D

Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan (di Larry Charles, Usa 2006)
di Giuseppe Zucco

Borat è uno di quei film che meriterebbero la stroncatura perfetta, una sorta di squalifica dal mondo del cinema senza se e senza ma. Non solo è un brutto film, ma è anche lontano anni luce da molta critica che lo ha descritto, di volta in volta, come un brutale sovvertimento delle regole del comico, o come la più estrema parodia della società americana. C’è solo una parola che spiega tutto fino in fondo: trash. E non sarebbe un caso se presto, o perfino già adesso, il film venisse classificato come cult – un deposito da cui attingere battute, situazioni, micidiali volgarità e sgrammaticature varie.

In Italia, un film del genere è apparso nelle sale nel lontano 1977: ma Berlinguer ti voglio bene, diretto da Giuseppe Bertolucci, e interpretato dal giovanissimo esordiente Roberto Benigni, non ebbe la stessa fortuna. Fu un flop al botteghino, e tornò a rivivere più tardi, quando le videocassette portarono il cinema a domicilio. Ma entrambi i film, nonostante le diversità, e il modo sgangherato in cui sono girati, hanno in comune la figura del protagonista: due personaggi – ma soprattutto, due comici di professione – capaci di illum1nare, con un’esplosione sorprendente di oscenità, tutte le bassezze, le debolezze, i pregiudizi che si nascondono , e segretamente alimentano, la modernità.

Borat non è un film politically correct, ma è un assurdo road-movie nel ventre molle dell’America. C’è di tutto, e Sacha Baron Cohen - l’attore/autore che dà faccia e corpo al giornalista inviato dal Kazakistan per girare un reportage sugli Usa - non risparmia niente e nessuno. Il viaggio coast to coast, da New York alla California, gli permette di incontrare mondi e gruppi sociali differenti. E se nella liberale New York gli è più facile prendere di mira gay e femministe, nel profondo sud non può far altro che impallinare eleganti razzisti e commercianti antisemiti. Ma non sono presenti dei veri e propri ritratti. I personaggi secondari che affollano il film vengono restituiti da rapide pennellate e da subito si intuisce che, alla riflessione e alla denuncia, si preferisce il catalogo e la quantità degli stereotipi sui razzismi e i tabù sociali. Certo, a tratti, soprattutto nella prima mezzora, si ride. Non ci si vergogna affatto e anzi, quel ridere, ci rende davvero progressisti: fuori dalla logica opprimente del politicamente corretto, segretamente in sintonia con l’inconscio sociale e le teorie del capro espiatorio.

L’ironia, di questi tempi, è acqua salvifica sull’incendio dei fondamentalismi, la risposta migliore, poiché come sostiene Umberto Eco: “Solo di fronte al riso la situazione misura la sua forza: quello che esce indenne dal riso è valido, quello che crolla doveva morire ”.
Solo che qui non crolla un bel niente, l’ironia non è al servizio della verità, la risata non smaschera e non evidenzia. Borat sembra solo avanzare l’amara certezza che i pregiudizi non scompariranno mai, proprio perchè sono parte di noi, molto di più di quanto siamo disposti ad ammettere.
con 0 Commenti
Track #3
Scritto il 02/03/2007


Wind in the Wires (Patrick Wolf)

Wind in the wires
It’s the sigh of wild electricity
I’m on the edge of a cliff
Surpassing
Comfort and security

But here comes a gale
A crippling anger
Sea birds are blown
Into the rocks
Grace is lost to thunder

Thunder
Pressure
Getting
Lower

But see her waters break
Rain falling to the sea
Into a granite wave

A unit
A family

It’s just a sigh
Just a sigh

This wild electricity
Made static by industry
Like a bird in an aviary
Singing to the sky
Just singing to be free
con 0 Commenti
Brivido Terrore e Raccapriccio
Scritto il 10/02/2007


WARNING:
American Dream may cause DEATH or serious INJURY


http://www.youtube.com/watch?v=8h710ptFIMk&eurl=

Oggi ho trovato questo videoclip, strano che non l'abbia mai visto prima d'ora...mmm...
Ora la canzone acquista piu' senso, oltre a risalire di qualche posizione nella mia classifica delle opere dei RH.
con 3 Commenti
Track #2
Scritto il 06/02/2007


Cenere (Marta sui Tubi)

Odio sorprendermi
e stare a un passo dal bisogno
di volere fare ancora un passo in più
Sei schiuma sulle onde dei pensieri
che si affannano
sulle rocce calde
di quest'isola

Comprerei da te
ogni sorta di magia
ma se tu
vendi solo fuoco
brucerò sulla mia stessa cenere

E come anelli intorno al nulla
galleggiamo nell'inganno
di un sorriso
che ci schiaccia
ma che non c'incastra più
cerchi concentrici se vuoi
Remavo contro ai tuoi miracoli
gettavo ombre sui miei limiti
e non ho più...
più pensato ai sogni che ora...

Comprerei da te
ogni sorta di magia
ma se tu
vendi solo fuoco
pagherò sulla mia stessa cenere




(canzone di per sè molto emozionante, vista/sentita dal vivo poi...)
con 0 Commenti
Track #1
Scritto il 29/01/2007


Please, Please, Please Let Me Get What I Want (Morrissey-Marr)

Good times for a change
See, the luck I've had
Can make a good man
Turn bad

So please please please
Let me, let me, let me
Let me get what I want
This time

Havent had a dream in a long time
See, the life I've had
Can make a good man bad

So for once in my life
Let me get what I want
Lord knows, it would be the first time
Lord knows, it would be the first time
con 1 Commento
:'(
Scritto il 24/01/2007


Addio grandissimo...


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I Dolori del Giovane e^x
Scritto il 22/12/2006



con 1 Commento
Poesie (2).
Scritto il 10/11/2006


Ora diche una poesie.

Ogni mattina (di Brunello Robertetti)

Ogni mattina
come Narciso si specchia
nel ruscello retrovisore,
io mi specchio in te,
e nei tuoi occhi mi rado.

La prima lama solleva il pelo,
la seconda lo taglia,
la terza gode.

con 0 Commenti
Poesie.
Scritto il 26/10/2006


Ora diche una poesie.

L'amore (di Brunello Robertetti)

L'amore è cieco:
non guarda in faccia a nessuno
non fa fotografie
eccetera.

L'amore è sordo:
non sente ragioni
non sente giustificazioni
c'ha un walkman mai usato (sta ancora nella scatola).

L'amore è muto:
tace e lascia che sia il cuore a parlare
sta zitto quando non è interrogato
sta zitto quando è interrogato
sta zitto, non classificato.

L'amore è pensionato:
non esce mai di casa
si guarda la televisione
si sente la radio
con tutto che è cieco e sordo.

L'amore è analfabeto:
sbaglia tutte le effe
le stanghette sulle erre
mette i puntini sulle emme
firma con la X.

Ma quando l'amore chiama
quando si rivolge a te
che avevi rinunciato ai sentimenti
quando ti chiama e parla al tuo cuore
una cosa c'è da dire:
c'ha un alito micidiale.
con 0 Commenti

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