tonynx
Utente medio
 

Regione: Puglia
Prov.: Bari
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Inserito il - 08/06/2008 : 12:35:30
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per chi ha visto glob su rai 3 giovedì scorso, sa di cosa parlo... per tutti gli altri: è un film che parla di berlusconi è andato in onda in tutto il mondo,ha vinto diversi riconoscimenti... PERO' IN ITALIA NON E' STATO MAI VISTO...SOLO IN ITALIA! anche per colpa del governo prodi,che non ha fatto nulla per metterlo in onda,perchè durante il suo governo,i diritti ne furono acquisiti in italia...
qui un pò di storia:
CHE FINE HA FATTO BYE BYE BERLUSCONI ? LE DISAVVENTURE DI UN FILM CHE SOLO L’ITALIA NON HA VISTO
Prima parte
16 novembre 2006 Sono seduta sulla poltrona rossa di un cinema a Ljubljana. Il nostro Film, Bye Bye Berlusconi è in concorso al Festival internazionale del cinema Sloveno. Dopo la proiezione c’è una discussione con il pubblico. Si fanno avanti alcuni Italiani che mi chiedono quando lo si potrà vedere in Italia… bella domanda. Non so rispondere. L’unica cosa che posso dire è che il film è stato comprato a febbraio da un distributore italiano, Massimo Ferrero, titolare della Blu International Srl, che da alcuni mesi però non risponde più al telefono. Le persone in sala sono deluse. Conosco questo sentimento, questa domanda ci è stata fatta più volte, a tutti i Festival a cui il film ha partecipato: Berlino, Los Angeles, Cannes, Budapest, Valencia, Lubuskie, Melbourne, Copenaghen, Ghent, Cracovia, San Paulo. Ritorno nella mia camera d’hotel. Penso che tra un mese scadrà il contratto con la Blu International, e mi dico che forse è giunto il momento di raccontare le disavventure di questo film, e sperare che qualcuno, sulle sponde italiane, raccolga questo appello.
Torno indietro nel tempo.
10 febbraio 2006 Alla 56° mostra del cinema di Berlino viene presentato un film dal titolo Bye Bye Berlusconi, produzione Schiwago Henrich Film, regia Jan Stahlberg, sceneggiatura Lucia Chiarla e Jan H. Stahlberg, protagonista Maurizio Antonini, sosia ufficiale dell’ex Premier.
13 febbraio 2006 Sera dell’ultima proiezione alla Berlinale. Mi telefona sul cellulare, verso le 22, un certo Massimo Ferrero. Dice di aver visto il film. Lo vuole comprare per farlo uscire in Italia a fine marzo 2006, prima delle elezioni. Parliamo con la casa di distributore internazionale, Arri film, che si occupa della vendita di BBB in tutti i paesi. Arri film ha già contattato tutte le maggiori distribuzioni italiane ma le risposte sono rimaste vaghe. Chi deve decidersi, chi non risponde, chi dice che il film è brutto, chi continua a fingere di non averlo mai ricevuto. La Blu International è l’unica vera possibilità. Massimo Ferrero ci raggiunge a cena. A tavola con gli attori e il sosia di Berlusconi, aspettiamo impazienti il suo arrivo (sembra quasi una scena del nostro film). Il distributore si fa scortare da due personaggi. Claudio Gaeta, produttore, che avrà un ruolo importante in questa storia e un altro signore, che tre settimane dopo, incontrandoci per strada sul marciapiede davanti alla sede della Blu International a Roma, fingerà di non riconoscerci. Massimo Ferrero dichiara, dopo infinite lusinghe, che quello è il suo film. Vuol far uscire Bye bye Berlusconi con 100 copie, e “spararle in 100 sale, una dietro l’altra, come una raffica di cartucce”. “Prima delle elezioni?”, chiediamo noi. “Ovviamente”, risponde lui, e insiste per concludere immediatamente il contratto.
14 febbraio 2006 San Valentino. Massimo Ferrero si incontra con Arri Film. Qualche ora dopo Ferrero riparte per Roma con un contratto preliminare. Intanto a Torino, si organizza ‘La Berlinale sotto la mole’ rassegna dei 10 film del festival che a Berlino hanno fatto più clamore. La Berlinale insiste per inserire Bye Bye Berlusconi in chiusura. Essendo quella la prima visione in Italia, sappiamo che ad occuparsene dovrà essere il nuovo distributore italiano. Restiamo tranquilli, in attesa della prima “cartuccia” di Ferrero.
1 marzo 2006 Mattino. Ci riporta alla realtà la seguente notizia Ansa: «Ormai e' certo, per amor di par condicio, alla prima edizione di 'Berlinale a Torino' Bye Bye Berlusconi non ci sara'. La presenza del contestato film che tratta in modo ironico delle vicende del premier italiano, aveva suscitato perplessita' in considerazione del periodo preelettorale, e aveva spinto AN a chiedere, in caso di proiezione, il ritiro dei finanziamenti alla Torino Film Commission. A chiudere la rassegna sara' il vincitore dell'Orso d'Oro 'Grbavica'.»
Chiamo la Blu International. Parlo con Claudio Gaeta che dice di non saperne nulla. Gli mando l’articolo via e-mail, loro non lo trovano. Si mostra sorpreso e dice che Massimo Ferrero è molto arrabbiato. Poi chiamo il responsabile della Berlinale a Torino. Torino conferma di aver parlato più volte con la Blu International, in particolare con Claudio Gaeta, il quale gli ha detto di non avere una copia del Film. Dopo qualche giorno Torino li ha richiamati, ma la Blu International ha detto che il contratto era ancora in via di definizione. Torino ha insistito. Ma Claudio Gaeta non li ha più richiamati, e Torino si è decisa per altri Film. Credo di capire che se Bye Bye Berlusconi non è stato proiettato, non è a causa di un ripensamento della Film CommissionTorino, ma di una decisione (o indecisione) della Blu International.
Riesco a parlare con Massimo Ferrero. Dice di essere molto arrabbiato, non capisco con chi, e gli dico che dobbiamo assolutamente vederci a Roma. Sono passate due settimane dal festival di Berlino e vogliamo sapere come e quando hanno intenzione di distribuire il film. Loro insistono che il contratto non è ancora pronto, ma questo non toglie che dovremmo cominciare a metterci d’accordo sulle questioni artistiche della distribuzione :locandine, trailer, e sulla strategia, se mai ce n'è una. Fissiamo un appuntamento con Massimo Ferrero e Claudio Gaeta a Roma.
Prenotiamo il viaggio che paghiamo di tasca nostra (sempre perché il contratto non è ancora ultimato). Proprio in quei giorni, il signor Lueg, un noto giornalista della Ard, televisone tedesca, chiede di realizzare un servizio sul film e un’intervista al suo distributore coraggioso. Organizziamo l’intervista con il prode Ferrero. Ma il prode Ferrero si ammala. Ha la febbre. Non puo’ concedere l’intervista. Il giornalista è gia a Roma, con una troupe già pagata. L’intervista salta. E salta anche il nostro viaggio (anche quello già pagato). La settimana successiva riusciamo a riorganizzare tutto. A metà marzo voliamo con il produttore tedesco, Martin Lewald, il cui viaggio si rivela inutile : sembra che alla Blu International, nessuno sappia parlare inglese. Massimo Ferrero dice che non riesce a trovare cinema disponibili. Poi si lamenta del fatto che nessuno gli ha spedito i cappellini con le scritte Bye Bye Berlusconi e le locandine. Anche se credo che non sia questa la causa della mancata uscita nelle sale. Partiamo da Roma con un grande punto interrogativo. Ferrero dice che ci chiamerà dopo il weekend per aggiornarci sulle sale cinematografiche disponibili a mostrare il film.
31 marzo 2006 Viene firmato il contratto di distribuzione tre Arri e da Blu International G.F srl
1 aprile 2006 Bisogna precisare che “dopo il Weekend” alla Blu International significa almeno mercoledì. Ma anche quel mercoledì non è mai arrivato, perché da allora Ferrero non ha più telefonato. In compenso è uscita una sua dichiarazione su ‘Il Giornale’: «“Confermo che Blu International ha acquisito i diritti per l'Italia del film tedesco Bye bye Berlusconi”. Lo afferma Massimo Ferrero, titolare della casa cinematografica, spiegando inoltre che sta valutando “dal punto di vista strettamente imprenditoriale il periodo migliore per lo sfruttamento dell'opera. Di certo, in questi giorni di campagna elettorale, il rischio di strumentalizzazione politica di un'opera artistica presentata alla Berlinale 2006 è elevatissimo. Strumentalizzazione che Blu International, nonostante il rilevante impegno economico dell'acquisizione vuole assolutamente evitare, soprattutto nel nome della sua storia di casa produttrice totalmente indipendente”». Forse che parlando con 'Il Giornale', il prode Massimo Ferrero ha confuso l’indipendenza cinematografica da quella politica ? O era semplicemente un pesce d’aprile?
Guido Ambrosini, corrispondente a Berlino de ‘Il Manifesto’ mi telefona, dicendomi di aver letto il comunicato stampa. E’sconcertato. “Ma non avevate detto che voleva far uscire il film prima delle elezioni?”. Ambrosini vuol fare un’intervista a Ferrero. Gli do il suo numero. Ferrero si nega al telefono. Mi chiama Claudio Gaeta, dicendomi che Ferrero vuole delle domande scritte. Ambrosini dice che non ce n’è bisogno, vuole solo sapere come sono andate le cose da Torino in poi, ma Ferrero senza domande scritte non risponde, e passa l’intervista all’amico Gaeta, che risponde al Manifesto con equilibrata vaghezza. Lo stesso succederà con un giornalista di Variety, importante rivista americana di cinema, al quale nessuno della Blu International darà mai risposta.
9 aprile 2006 Elezioni politiche in Italia. Ormai è chiaro che Bye Bye Berlusconi non uscirà prima delle elezioni. Richiamo la Blu International. Mi risponde Claudio Gaeta che insiste dicendo che secondo lui sarebbe perfetto far uscire il film nel weekend di pasqua. Resto interdetta, anche perché il tema non mi sembra molto adatto alle ferie pasquali, ma se così deve essere…beviamoci questo amaro calice.... Anche quest’ipotesi però salta, nessuno si fa più sentire, probabilmente la Blu International è andata in vacanza.
16 Aprile 2006 Pasqua. Qalche giorno dopo la Blu International chiama in tutta fretta Arri film per farsi spedire una copia in Beta (formato digitale professionale) di BBB. (Il visto censura è l'approvazione ufficiale di un film che viene rilasciata da una apposita commissione del ministero dei beni culturali. Quest'ultima ha il compito di controllare la presenza nel film di eventuali scene non conformi ai limiti della legge, oppure di vietarne la visione ai minori. E' una procedura obbligatoria, senza la quale il film non può essere distibuitoe. Solitamente richiede dalle 2 alle 4 settimane). La domanda che ci sorge spontanea è: come potevano ipotizzare un uscita nelle sale entro marzo se ad non hanno neppure cominciato le pratiche per il visto censura ?
2 maggio 2006 Arri Film spedisce la copia in 35mm del film. Poi più nulla. Cala il sipario dell’estate, che in Italia blocca tutto. Il distributore Arri comincia a non avere più speranze, il produttore non vuole più pensare all’Italia, Jan, il regista, spera in una rivincita nei mondiali che non avverrà. Non si puo’ più parlare d’Italia. Io cerco ancora di rintracciare Ferrero. È possibile che non riesca più a parlare con lui ?
9 giugno 2006 Inizio dei mondiali. Riprovo più volte a chiamare la Blu, sperando che non siano ancora al mare, per sapere se hanno ottenuto il visto censura e se hanno intenzione di far uscire il film a settembre o ottobre, prima o dopo il festival di Venezia. Nessuna risposta. Evidentemente anche loro hanno la testa nel pallone. Ritento. Nessuno mi ritelefona. Mi ritrovo a parlare solo con la segretaria, di cui mai riesco o sapere il nome, che non è autorizzata a darmi il numero di cellulare di Massimo Ferrero. Ferrero è una primula rossa. Riprovo tutti i giorni. Quando è prima di pranzo mi dicono che arriva dopo pranzo, se chiamo dopo pranzo dicono che c’era al mattino. Insomma, non ho proprio fortuna. Me la prendo furiosamente con la segretaria chiedendole come mai sta a rispondere ad un telefono di una produzione a cui non lavora nessuno, e perché sostiene un sistema così perverso. Lei, con voce lieve, mi confessa che non lavorerà lì tutta la vita, e prima o poi se ne andrà. Lo spero per lei. Riesco a parlare con Gaeta, sul cellulare. Ingenuo come Jago, mi dice che lui si occupa di un altro film. Non sa più nulla. Gli chiedo se sa qualcosa del visto censura. Mi dice che hanno fatto richiesta, ma è tutto bloccato a causa del cambio delle nomine del nuovo governo e bisognerà aspettare. E così cala il sipario dell’estate.
14 settembre 2006 Arri film riceve una mail inaspettata da Blu International srl in cui si dice che svolgendo le pratiche della censura è stato riscontrato un problema con la dicitura "SCHIWAGO FILM PRESENTA" (che appare sulle prime immagini del film). Bisognerebbe sostituirlo con: "UNA PRODUZIONE SCHIWAGO FILM". A causa di questa scritta la censura italiana potrebbe bloccare Bye Bye Berlusconi. Cavilli questi che Arri Film, distributore internazionale, non aveva mai incontrato per un visto censura. Per risolvere il problema, la Blu chiede i 'fondini neutri dei titoli' per poter fare le dovute modifiche (ovvero il materiale originale in pellicola del film a cui sovrapporre i titoli in trasparenza). Le modifiche dei titoli ci verranno addebitate. La richiesta risulta assurda poichè il film, essendo stato girato in digitale e non in pellicola, non possiede fondini neutri. Per realizzare le modifiche ai titoli, sarebbe necessario farle in digitale per poi creare un nuovo negativo della pellicola (operazione tecnicamente complessa e molto costosa, soprattutto per un film low budget di 100.000 euro). Mi sorge una domanda spontanea : un distributore che acquista un film come può non sapere se è stato girato in digitale o in pellicola ?
Tralasciando il dettaglio che la copia 35mm del film era stata inviata con urgenza per la censura in data 2 maggio 2006, e che ora siamo a settembre, Arri Film dice di essere anche disposto a fare questi cambiamenti, a condizione di avere notizie sulla data di uscita del film e sulle modalità.
21 settembre 2006 La Blu risponde con una breve mail in cui elencano i titoli da cambiare, tra cui la dicitura “Schiwago film presenta”. Nessuna risposta su quando e come hanno intenzione di fare uscire il film.
2 ottobre 2006 La comunicazione, interrottasi bruscamente, riprende con una mail della Blu cinematografica in cui si dice che la mancata disponibilitá al cambiamento del titolo "Schiwago film presenta” è un ostacolo al passaggio della censura italiana facendo slittare l’entrata in censura e, conseguentemente l’uscita del Film entro la data prevista dal contratto del 31 dicembre. Di nuovo nessun accenno alla domanda di Arri Film su come e quando faranno uscire il film. Forse che le 100 cartucce si siano rivelate essere a csalve ? La Blu international non parla mai, neppure nel suo sito internet di ` bye bye berlusconi` come film in prossima uscita. Cercando sul loro sito il titolo “Bye bye berlusconi” compare la solita scritta: la ricerca non ha fornito alcun risultato. Eppure dalle loro mail sembrerebbero quasi pronti all’uscita. Dobbiamo credere ad una strategia di mercato?
Seconda parte
18 novembre 2006 Ritorno a Berlino. Il festival di Lubljana mi ha fatto ritrovare la voglia e la motivazione di lottare per questo Film. Riprende il delirante scambio di mail.... qualche volta non sarebbe meglio telefonare ?
28 novembre 2006 La Blu scrive di aver trovato un escamotage semplice ed economico grazie al quale potrà mandare il film in censura nei prossimi giorni. Quale sarebbe questo escamotage? Ce lo chiediamo anche noi. Ma ci accorgiamo presto che non dev’essere stato molto scaltro, dato che poco tempo dopo arriva un’altra notizia...
19 dicembre 2006 La Blu invia una lettera in cui si dichiara che il Film non è stato accettato al Ministero per i beni e le Attività Culturali in quanto la dicitura "Schiwago presenta" è stata ritenuta insufficiente ai fini dell'ottenimento del Nulla Osta Censura. Tutto ció accompagnato da un rammarico poiché, dopo lunghi mesi di faticose ricerche, avevano finalmente individuato le Sale per l'uscita cinematografica di Bye Bye Berlusconi. Quali sale, e quando,nessuno ha il diritto di saperlo.
20 dicembre 2006 Mancano pochi giorni a Natale. Il sistema oprativo del Ministero dei beni culturali a Roma é rotto, e non si risce ad avere una conferma scritta di questo rifiuto. Cosí conferma lo studio Bellucci a cui chiediamo un verbale. Al Ministero sono quasi tuttio in vacanza. Riesco a sapere peró, che il problema della scritta “Schiwago Film Presenta” si riferisce ad una recente circolare interna.
22 dicembre 2006 Siedo nell’ufficio della Schiwago Film. Ormai sono tutti in vacanza. Mi guardo attorno. Stiamo concludendo la nostra Home page. Ghizzo, il ragazzo che l’ha realizzata é incazzato perché nessuno lo ha ancora pagato... purtroppo Babbo Natale non esiste. Gli suggerisco di mandargli una mail.
Da quella sera del 13 febbraio a Berlino, in cui Ferrero dichiarò di voler sparare "100 copie in cento sale come 100 cartucce, prima delle elezioni", ci sono voluti 7 mesi per decidersi a fare richiesta del visto censura, e due mesi per riuscire a farsi bloccare per uno stupido titolo. Ognuno potrá trarre le sue conclusioni, questi sono solo i fatti. Le domande che io mi faccio sono le seguenti: è mai stato bloccato un film per un motivo simile ? Siamo un caso isolato, vista la natura politica di BBB, o questo destino spetta a molti film indipendenti che marciscono negli ingranaggi di un contorto sistema distributivo italiano ? La Blu international si è affrettata (senza successo) per ottenere il visto censura, proprio a chiusura del contratto, nel timore che non lo rinnoveremo, per poter tenere il nostro film nel cassetto ancora un anno ? Hanno voluto oscurare il film con una scaltra strategia per interessi a noi sconosciuti, o semplicemente sono degli incompetenti e fanno troppe vacanze ? Non so rispondere. L’unica cosa certa è che Bye Bye Berlusconi non è uno yogurt, e non ha scadenza. Il Film esiste e spero che sará il pubblico a deciderne le sorti.
Lucia Chiarla
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Se quella notte per divin consiglio, Donna Rosa concependo Silvio…… avesse dato ad un uomo di Milano, anziché la topa il proprio deretano, l'avrebbe preso in culo quella sera, sol donna Rosa e non l'Italia intera! ROBERTO BENIGNI...su berlusconi |
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